Obbligo Polizze Catastrofali
Obbligo Polizze Catastrofali
Cosa cambia per le Imprese nel 2025?
La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto l’obbligo, per tutte le imprese italiane, di stipulare una polizza catastrofale a copertura di eventi naturali estremi quali terremoti, alluvioni e frane.
Una misura pensata per proteggere il tessuto produttivo del Paese dai danni, sempre più frequenti e onerosi, legati al cambiamento climatico. L’entrata in vigore dell’obbligo era stata fissata inizialmente al 31 marzo 2025 per tutte le imprese, ma con la conversione in legge del Decreto n. 39/2025 il Governo ha rimodulato le tempistiche. Oggi le scadenze sono differenziate in base alla dimensione aziendale:

Grandi imprese
Entro il 31 marzo 2025

Medie Imprese
Entro 1° ottobre 2025

Piccole e Micro Imprese
Entro il 31 dicembre 2025
Obbligo Polizze Catastrofali
Chi deve assicurarsi?
L’ obbligo riguarda tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia iscritte al Registro delle Imprese, qualunque sia l’attività svolta o la forma giuridica. L’unica eccezione espressa riguarda le imprese agricole (art. 2135 c.c.), escluse dall’obbligo. Vale la pena precisare che, se l’attività è svolta in un’abitazione privata, l’obbligo si applica comunque alla porzione dell’immobile destinata all’attività d’impresa.
Quali beni assicurare?
L’obbligo assicurativo riguarda le immobilizzazioni materiali iscritte nello Stato Patrimoniale nella sezione Attivo, voce B-II, numeri 1) , 2) e 3):
- terreni e fabbricati;
- impianti e macchinari;
- attrezzature industriali e commerciali.
Sono esclusi dall’obbligo i veicoli iscritti al PRA e gli immobili in costruzione, che non risultano ancora tra le immobilizzazioni di bilancio. Anche gli immobili civili acquistati da società vi rientrano solo se iscritti nello stato patrimoniale nella voce corretta.
Beni Aziendali Di Proprietà Altrui (Affitto, Usufrutto, Leasing, Comodato D’Uso)
Diverso il discorso per le imprese che utilizzano beni non di proprietà. La legge chiarisce infatti che l’obbligo di copertura riguarda non solo i beni posseduti, ma anche quelli impiegati a qualsiasi titolo per l’attività: locali in affitto, beni in leasing, comodato o usufrutto.
In questi casi, se il proprietario ha già stipulato una polizza equivalente, l’impresa locataria non deve duplicarla; se invece il bene non è assicurato, sarà l’impresa utilizzatrice a dover provvedere.
Perché può essere utile andare oltre l’obbligo?
Il perimetro fissato dalla legge è il minimo comune denominatore ma per molte realtà ha senso ampliare la copertura.
Imprese che operano in aree ad alto rischio idrogeologico o sismico, ad esempio, possono valutare di assicurare anche merci e scorte, che non rientrano nell’obbligo ma spesso rappresentano un valore importante.
Allo stesso modo, è utile considerare garanzie accessorie che coprono spese di sgombero, interruzioni dell’attività o costi aggiuntivi di ricostruzione. In questo senso la polizza catastrofale non dovrebbe essere vista come un semplice adempimento normativo, ma come un vero strumento di gestione del rischio.
Cosa rischia chi non si adegua?
Il decreto non prevede sanzioni pecuniarie dirette per le imprese, ma la mancata sottoscrizione della polizza ha conseguenze indirette concrete. Per diverse misure pubbliche la copertura catastrofale diventerà un requisito di accesso: le aziende non in regola rischiano quindi l’esclusione da bandi, agevolazioni e incentivi. Oltre a ciò, in caso di calamità le imprese prive di assicurazione potrebbero essere escluse anche dai contributi specifici destinati alla ricostruzione e al ripristino delle attività colpite.
Perché conviene muoversi subito?
I dati del 2024 dimostrano un reale rischio per le imprese italiane: ben il 94,5% dei comuni italiani risulta esposto a rischi idrogeologici e sono stati registrati ben 16.826 terremoti, pari a una media di 46 eventi al giorno; Aspettare l’ultimo momento per adeguarsi significa esporsi a conseguenze potenzialmente devastanti. Al contrario, anticipare l’adempimento consente di:
- valutare con maggiore calma le diverse soluzioni disponibili sul mercato;
- negoziare condizioni migliori e più sostenibili;
- garantire continuità operativa e capacità di ripartenza in caso di danno;
- non perdere opportunità legate a contributi o incentivi che richiederanno il rispetto dell’obbligo assicurativo.
Un percorso da affrontare insieme
Per ogni impresa la strada sarà diversa. Occorre innanzitutto analizzare il valore dei beni aziendali da assicurare: immobili, macchinari, scorte e scegliere la copertura più adatta in base ai rischi reali ed alle franchigie/condizioni di indennizzo previste dalla legge.
Il rischio non aspetta. È un percorso che richiede attenzione, ma che può trasformarsi in un vero investimento sul futuro dell’azienda. Per questo è fondamentale non ridurre l’obbligo a un semplice adempimento normativo, ma coglierlo come un’occasione per rafforzare la resilienza del proprio business. I prossimi mesi rappresentano per le imprese un’opportunità concreta per tutelarsi, mettendo al sicuro patrimonio, persone e capacità produttiva. Siamo da oltre 80 anni al fianco di aziende e professionisti e sappiamo che ogni impresa è unica: dimensioni, settore, beni da proteggere e prospettive future richiedono soluzioni ad-hoc. Per questo non vendiamo polizze standard, ma proponiamo un percorso da costruire insieme.